giovedì 25 ottobre 2018

Muffin al cioccolato 

L'autunno e la voglia di riaccendere il forno.

Non è il titolo di un libro come molti stanno pensando ma è quello che realmente succede in questo periodo dell'anno. A me questa voglia non passa mai ed anche in piena estate sono lì a sperimentare dolci e lievitati con il forno a 200°C!Sono una pazza? forse si!

La maggior parte di noi in estate non vuole proprio saperne di stare in compagnia del calore del forno, piuttosto del calore del sole su una bella spiaggia bianca. Ma come si vedono le prime foglie cadere dagli alberi ecco che improvvisamente ti passano davanti agli occhi le castagne, i colori dell'autunno, i primi maglioni, le scarpe chiuse, le sciarpe, l'ombrello ed anche i primi raffreddori! 

Per me autunno significa castagnaccio, schiacciata con l'uva, zucca gialla e...dolcetti! Visto che è qualche tempo che ce li ho in testa e visto che conosco chi ne è goloso...ho deciso di preparare i MUFFIN!


 Photo by Elena Bini ©

Mi piace la loro forma a fungo e amo la loro morbidezza! 

Ingredienti (14 pezzi) 

  • Farina 00 300g
  • Zucchero semolato 300g 
  • Cacao amaro in polvere 45g 
  • Burro pomata 125g 
  • Cioccolato fondente 100g 
  • Uova 3 
  • Latte parzialmente scremato 180g 
  • Lievito per dolci 6g 
  • Bicarbonato 2g 
  • Pirottini da muffin (non da cupcake!) 

Procedimento 

Photo by Elena Bini ©

Io ho utilizzato la planetaria. L'autunno me l'ha portata in regalo mentre spengevo le mie 29 candeline! 
Se non l'avete non vi preoccupate, usate le fruste elettriche. 

Per prima cosa versate il burro pomata con lo zucchero e con la frusta a foglia mescolate al minimo per qualche minuto. Aumentate la velocità fino ad ottenere una miscela densa.

Unite le uova a temperatura ambiente e leggermente sbattute un po' per volta.Otterrete una miscela omogenea e morbida.  

Nel frattempo setacciate insieme farina, cacao, lievito e bicarbonato ed inserite un cucchiaio alla volta in planetaria.

Photo by Elena Bini ©

Fate assorbire bene e poi a filo aggiungete il latte a temperatura ambiente. Questo è quello che dovrete ottenere. 


Photo by Elena Bini ©

Sminuzzate infine il cioccolato e aggiungetelo al composto mescolando con una spatola. 

Photo by Elena Bini ©

Photo by Elena Bini ©

A questo punto prendete i pirottini e riempiteli per due terzi con 
l'impasto. 

 Photo by Elena Bini ©

Sistemateli su una teglia da forno ed infornateli (a forno già caldo) a 180°C per 30 minuti. Vale la prova stecchino per verificarne la cottura.  

Quando saranno cotti sfornateli e lasciateli raffreddare.
Potete mangiarli freddi o appena sfornati. La loro morbidezza rimane inalterata anche a distanza di giorni.


     Photo by Elena Bini ©

Godetevi il primo morso, godetetevi questa coccola di felicità.


 



mercoledì 29 agosto 2018

Cream tart

Un'occasione speciale alle porte e cercavo la torta,quella giusta.

Volevo che fosse buona ma anche bella e mi tornò in mente una foto che avevo visto poco tempo prima su un blog di cucina.  

Qualche parola sul motore di ricerca e voilà! la mia scelta era già fatta! 

Perchè si sa, la mamma è sempre la mamma! e quando arriva alla soglia dei 60 anni bisogna festeggiare nel migliore dei modi. 


Photo by Elena Bini ©


Ingredienti 

Per la frolla:
  • 250g farina 00
  • 100g zucchero a velo 
  • 180g burro
  • 2 tuorli
  • scorza 1/2 limone 
Per la crema:  
  • 312g mascarpone
  • 400g panna da montare
  • 130g zucchero a velo 
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Procedimento
 
Per questa torta, fatta di due strati di pasta frolla e crema, dovete innanzitutto procurarvi il "tema" ovvero i numeri o le lettere da realizzare. Io ho usato quelli che potete scaricare seguendo Prima del caffè e mi sono trovata benissimo! 
Una volta procurate le stampe prendete la carta forno, poggiatela sulle stampe e ricalcate con un lapis


Photo by Elena Bini ©

Ritagliate i numeri e le lettere ottenuti e teneteli da parte. 


A questo punto preparate la pasta frolla

Prendete una ciotola e mettete la farina setacciata e il burro a pezzettini. Impastate bene con le mani in modo da ottenere un composto sbriciolato. 

Aggiungete lo zucchero, i tuorli e la scorza del limone. Impastate bene con le mani fino a formare un panetto liscio. 

A questi punti avvolgetelo nella pellicola trasparente ed in frigo per 30 minuti circa. 

Una volta passata mezz'ora riprendete la vostra pasta frolla e dividetela in due parti.Otterrete due numeri per parte. 

Stendete con il mattarello la pasta e poggiatevi sopra i numeri ritagliati. 


Photo by Elena Bini ©

Tagliate la pasta frolla seguendo lo stampo. 

Ponete due numeri di pasta frolla sulla teglia del forno e cuocete a 180° per 10/15 minuti. Appena sfornati cuocete gli altri due.

Photo by Elena Bini ©

Tenete da parte aspettando che freddino. 

Per preparare la crema ponete tutti gli ingredienti insieme e con la frusta elettrica lavorate fino ad ottenere un composto spumoso e sodo. Non montate eccessivamente. 

Ponete in sac a poche con bocchetta liscia di diamentro 1 cm e farcite i primi due numeri come in foto. 


Photo by Elena Bini ©

Adagiate delicatamente gli altri due numeri sopra lo strato di crema e farcite di nuovo allo stesso modo. 

 Photo by Elena Bini ©

Decorate con fiori di zucchero, praline e meringhette. 

Vi consiglio di preparare tutto il giorno prima in maniera tale che la pasta frolla risulti morbida. 


Photo by Elena Bini ©

AUGURI!!!!!


 






 


martedì 21 agosto 2018

Sagra della patata fritta

Photo by Elena Bini ©
Estate. Mi è sempre piaciuto andare per Paesi alla ricerca di sagre. La sagra non è soltanto buon cibo ma è la cultura che si avvicina al palato e all'anima. 

Alla sagra puoi trovare i sapori quelli autentici. Alla sagra esiste il gourmet nel vero senso di buon cibo

Santa Maria a Monte, un meraviglioso borgo medievale sui colli pisani, è arrivato alla 48° edizione della Sagra della Patata fritta

Quasi 50 anni di storia e viene da pensare alla quantità di persone che in questa piazza ed in questi vicoli stretti hanno vissuto, hanno portato avanti la tradizione e mi hanno permesso di essere qui oggi. 

 Photo by Elena Bini ©

La patata che viene coltivata su questo colle viene detta "Tosca" e gli abitanti sono soprannominati "patatai"


 Photo by Elena Bini ©

Un territorio ricco di storia con i suoi sotterranei, l'area archeologica "La Rocca" e la Cisterna Medievale da poco scoperta e della quale si avevano notizie soltanto su testi del 1300. 

 Photo by Elena Bini ©

Paese dove visse Giosuè Carducci. Poco conosciuto è il dramma di Casa Carducci. Il padre, medico curante del Paese, uccise il figlio Dante con un bisturi per poi morire  pochi mesi dopo. 


Photo by Elena Bini ©

Ricco anche il programma della sagra che,  dal 17 al 21 Agosto, vedrà l'intervento di personaggi della televisione e dello spettacolo quali Povia, Paolo Migone e Bobby Solo. 

Degno di una nota il raduno di auto d'epoca, che si sono schierate di fronte al palazzo del Comune per tutta la durata della serata e sono ripartite a suon di clacson lasciando dietro di sè soltanto il fumo dello scarico conforme ad anni ormai lontani. 



Menù Toscano e Menù Patata, il primo che racchiude i sapori Toscani, il secondo che racchiude tutti piatti a base della patata Tosca. La mia scelta? antipasto toscano e gnocchi! 

 Photo by Elena Bini ©

 Photo by Elena Bini ©

Ma il vero protagonista è il padellone per la frittura. Con un'offerta a piacere per un massimo di 2 sacchetti a testa pieni di chips! 



Photo by Elena Bini ©

 Photo by Elena Bini ©

Photo by Elena Bini ©


Photo by Elena Bini ©


Photo by Elena Bini ©
Una serata particolare per me, dove i racconti di chi ci ha vissuto ed un'ottima guida si sono intrecciati alla buona tavola ed agli antichi mestieri. 

Angelo di Mascio, nelle mani l'arte dell'intreccio, un vero artigiano che per passione crea utilizzando il legno. Ulivo, sanguinello, salice e canna per dei veri capolavori.

 Photo by Elena Bini ©

Mi ha riempito il cuore vederlo lavorare e ho speso volentieri un po' di tempo con lui ascoltando i suoi racconti. 

 Photo by Elena Bini ©

 Photo by Elena Bini ©


Photo by Elena Bini ©

Un borgo che merita di essere visitato, un borgo che nella sua semplicità fa tuonare forte il suono della sua grande ricchezza interiore. 



Photo by Elena Bini ©

 
Photo by Elena Bini ©

venerdì 3 agosto 2018

Preparare una frittura salutare.. si può!

 

Questo è quello che è emerso dall’incontro con il Biologo Nutrizionista Giuseppe De Carlo durante uno degli show cooking previsti nel corso della manifestazione “Atelier della salute“.



L’ evento si è svolto a Napoli ed è stato organizzato dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II e dall’Azienda Ospedaliera dell’Università Federico II nel cuore del Policlinico federiciano.

Atelier come bottega, una vera e propria bottega a cielo aperto, dove i professionisti hanno incontrato i cittadini per promuovere sani stili di vita attraverso alimentazione, attività sportiva, benessere psicologico e prevenzione.

La frittura

Il fritto è tra le preparazioni alimentari di maggior consumo, gradita in tutto il mondo e che appaga grandi e piccoli, ma per la vecchia concezione di nutrizione la frittura in quanto metodo di cottura era assolutamente da vietare.



 Ci hanno insegnato che non è salutare perché:

  • può contribuire ad aumentare il colesterolo e i trigliceridi a causa dei grassi che trattiene.
  • Può produrre sostanze come l’acroleina (nociva per il fegato) o l’acrilammide. La prima si crea quando il grasso si brucia superando il punto di fumo. La sua presenza si nota quando è visibile fumo bianco. La seconda si forma soprattutto nelle patate e nei cereali quando l’alimento assume colorazione marroncina. Basti pensare allo strato marrone che si ritrova sulle patate fritte o sui prodotti da forno quali il pane. Se consumate per lungo periodo possono essere nocive in quanto cancerogene.


La nuova concezione di frittura 


Un fritto fatto bene può conservare molto bene le vitamine, trattiene infatti l’80% di Vitamina C e Vitamine del gruppo B. Il breve tempo di cottura mantiene, infatti, sotto i 100°C la temperatura al cuore dell’alimento e la croccante crosta esterna protegge dal contatto con l’ossigeno.
Insieme allo Chef abbiamo ripercorso i 3 passi per realizzare una buona frittura:

  • MATERIE PRIME:  Scegliere un olio con un punto di fumo alto, maggiore di 190°C.
  • METODO DI COTTURA: olio abbondante e ben caldo in modo uniforme. Temperatura stabile e sotto controllo a 180°C massimo, per non sviluppare sostanze tossiche e mantenere i nutrienti.
  • PREPARAZIONE: L’alimento deve essere semplicemente infarinato o impanato in quanto pastelle o tempure trattengono molti grassi. Più la superficie è omogenea meno grassi assorbe. Per una frittura vegana si può utilizzare la maizena. L’alimento deve essere immerso totalmente in olio. Occorre scolare bene il fritto dall’olio e tamponare per tre volte il cibo in carta assorbente.


Quale olio per friggere?


L’olio ideale per un fritto gustoso con grassi “buoni” deve avere un’elevata percentuale di acido oleico ( minimo l’80%) e oltre ad avere un elevato punto di fumo (intorno ai 225°C) deve essere ricco di acidi grassi monoinsaturi e deve avere una maggiore stabilità al calore. Sicuramente quello ottimale è l’olio extra vergine d’oliva perchè ha il più alto punto di fumo, ma vanno bene anche l’olio d’oliva  e l’olio di arachidi. Meno consigliato è l’olio di semi, a meno che non si tratti di olio di semi alto oleico.

Quali accortezze?


L’alimento prima di essere fritto deve essere tenuto in frigorifero intorno ai 4°C e nel giusto ripiano, oppure passato dai 5 ai 20 minuti nel freezer.
Dobbiamo salare sempre a fine cottura e una volta che l’alimento è tornato a temperatura ambiente. Ad alte temperature il sale è assorbito troppo dall’alimento.

Quali strumenti?


Per quanto riguarda gli strumenti da usare in cucina, l’ideale è la friggitrice, ma se non ne disponiamo, lo Chef consiglia di non usare padelle ma pentolini fondi e dai bordi alti. In questo modo abbiamo dimensioni ridotte e compatte. Non utilizzare il coperchio!
Con un termometro alimentare occorre controllare che la temperatura si aggiri intorno ai 175-180°C, che è la temperatura ideale per una frittura salutare!


Quale carta?


La carta assorbente migliore da utilizzare per tamponare l’alimento è la carta paglia accoppiata a secco ad uno strato di pura cellulosa.  La carta paglia nasce più di cinquant’anni fa. Si presenta di colore giallo e si otteneva lavorando la paglia sia di grano che di granturco.
La carta utilizzata oggi non è più naturale e per non rischiare controindicazioni è bene usare quella accoppiata con la cellulosa stando attenti a scolare l’alimento dalla parte bianca della cellulosa.

In questo modo è garantita una frittura meno unta e più croccante. Sappiamo che questo tipo di carta assorbe oltre il 50% di oli e grassi dalla frittura oltre ad essere 100% riciclabile.


  Pensa che...


In questo modo la frittura di 100 g di pesce assorbe solo 6 g d’olio. Avremo un buon piatto con meno di 200 kcal e meno di 10 g di grassi. Un’insalatona di lattuga con un bocconcino di mozzarella vaccina da 100 g, condita con un cucchiaio d’olio, ci fornisce 350 kcal e 30 g di grassi.
                                                   Giuseppe De Carlo

giovedì 2 agosto 2018


 Atelier della Salute: le mie ricette vincitrici

"Atelier" ovvero bottega, "della salute" ossia nucleo dove si promuove la salute.



L'evento, svolto il 22 e 23 Settembre 2017 a Napoli, è stato organizzato dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II  e dall'Azienda Ospedaliera del Federico II nel cuore del Policlinico federiciano.

La manifestazione , il cui imperativo è promuovere la salute, ha visto aprire le porte della città universitaria ai cittadini. L'obiettivo? promuovere sani stili di vita. Il centro focale è stata l'alimentazione ma il programma verteva anche su attività fisica,benessere psicologico e prevenzione.

Equilibrio tra rigore scientifico e divulgazione, dove la chiave di volta è stata proprio il confronto tra la cittadinanza ed il mondo tecnico-scientifico per apprendere in semplici passaggi come assumere stili di vita corretti.

Come riporta Vincenzo Viggiani, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II:
"Scendere in campo per favorire l'incontro tra i professionisti della salute e i cittadini e sperimentare insieme modi nuovi di guardare alla salute perchè pochi semplici gesti possano diventare sane abitudini quotidiane per vivere meglio e più a lungo".

Durante la cerimonia inaugurale è stato fatto riferimento all'importanza della Scuola Primaria come punto di partenza per promuovere la salute. 

La finalità è che siano proprio i bambini ad imparare il significato di sana alimentazione e importanza del movimento, affinchè gli adulti del domani sappiano come rendere questo mondo più in salute.

Parole riprese da Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico.

 Photo by Elena Bini ©

Ospite d'onore della cerimonia, secondo Tozzi la vita sulla Terra è paragonabile ad un grosso cespuglio e non possiamo parlare di piramide dove l'uomo ("Il Sapiens") sta al vertice. Tutti gli uomini devono preoccuparsi di salvaguardare la salute dell'ambiente, da cui dipende la nostra.

Nella nostra era chiamata Antropocele (era degli uomini), continua Tozzi,  pur essendo l'uomo parte integrante di questo cespuglio esso è riuscito a modificare intensamente il territorio che occupa. L'appello che ne deriva è:
"Dobbiamo riprendere la salute del pianeta perchè da quella dipende quella dell'uomo".

Ecco che l'importanza di insegnare ai bambini il rispetto del pianeta aiuterà i futuri adulti ad avere cura della propria salute.

Cos'è?

L'atelier della salute è una manifestazione dedicata alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute.


Photo by Elena Bini ©


Il ricco programma comprendeva work shop interattivi, stand esperenziali, high-tech, visite mediche gratuite,  benessere, show cooking e temi di health innovation. 


Photo by Elena Bini ©

Le mie ricette vincitrici

E' stata una bellissima esperienza girovagare negli ampi stand a disposizione e vedere la cittadinanza interessata a questo tipo di evento.  Io sono volata a Napoli perchè, tra le ricette candidate, le mie due sono risultate vincitrici. 

Ricette ritenute sane ed equilibrate dal giudizio della commissione scientifica del Federico II e "belle a vedersi" secondo il giudizio dell'Associzione Italiana Food Blogger. 

E' stato emozionante non soltanto ricevere la notizia ma, soprattutto, vedere che entrambe le ricette erano state cucinate appositamente per il ligh lunch nei locali della mensa dell'Atelier durante la giornata del sabato.

Photo by Elena Bini ©


Cous cous radicchio e mandorle

 Photo by Elena Bini ©

Tacchino ripieno radicchio e prugne

Photo by Elena Bini ©

Photo by Elena Bini ©

Sono stata premiata dalla commissione scientifica durante la cerimonia conclusiva in cui è intervenuto lo chef  Erny Lombardo a chiamare ogni ricetta vincitrice. In palio, per ogni ricetta premiata, una pentola della famosa ditta "Ballarini" .


 Photo by Elena Bini ©

 Photo by Elena Bini ©


Photo by Elena Bini ©

Le ricette sono, ovviamente, presenti negli archivi del blog! 

Tra i vari workshop presenti io ne ho scelti quattro:
  • La dieta mediterranea:una scelta salutare ed ecosostenibile    
  • Alimenti funzionali:olio extra vergine d'oliva
  • Allergie Alimentari:mito,realtà e fantasia
  • La ricetta per prevenire e integrare la cura dei tumori
  • Integratori? si ma a patto che siano quelli giusti!
Tra i vari show cooking ne ho scelto uno: 


  • Preparare una frittura salutare...si può!

Vi parlerò separatamente di ogni esperienza nei prossimi post!Continuate a seguirmi! 


 Photo by Elena Bini ©